lunedì 6 febbraio 2012

Giorni di Neve

Giorni di neve.
Non ho mai visto tanta neve in vita mia, perchè io appartengo al mare e al sole e trovo che lo spettacolo della neve incuta un certo timore e un certo tipo di silenzioso rispetto.
Nevica quasi ininterrottamente da venerdì sera, fiocchi grassi e pesanti, oppure piccolissimi e vorticosi che scendevano, a momenti, quasi con rabbia, ricoprendo in fretta tetti e strade e piante e vasi e sedie e auto e scale e giardini e poi rami, ringhiere, cancelli, tettoie... disegnando irresistibili merletti di neve e di ghiaccio...
Mi sono sorpresa a guardarla e a considerarla come uno spettacolo tale da togliere il fiato, tanto bello da non sembrare nemmeno vero, ma anche con il distacco che si attribuisce a tutte quelle cose e/o persone che sentiamo profondamente diverse dalla nostra natura.
E la neve davvero non mi appartiene, il freddo mi paralizza, mi entra nelle ossa e faccio fatica a scaldarmi di nuovo e mi sento disumanamente piccola quando mi infilo gli stivali di gomma e mi avventuro fuori dal mio nido caldo per andare a fotografare gli ulivi dietro casa e affondo fino al ginocchio in quella massa soffice e arranco immersa nel mio silenzio, carico di pensieri...

Il panorama, però, giustifica la fatica fatta, giudicate voi...
Ulivi a perdita d'occhio immersi nella neve, quasi incredibile; penso che la Natura, se si affronta la fatica di osservarla, regali incessanti meraviglie a noi e credo anche che il freddo, molto più facilmente rispetto al caldo, tenda a portare l'uomo a considerarsi un essere tutto sommato precario e nemmeno così tecnologico come pensa di essere... Basta una nevicata copiosa per far saltare la luce e la possibilità di scaldarsi come si deve e ci si ritrova catapultati in un passato più o meno recente dal quale si pensava di essersi allontanati e che certamente non siamo più in grado di gestire perchè, come diceva oggi un giornalista, chi ha un caminetto in casa se la passerà meglio e mi chiedo: quanti hanno ormai un caminetto in casa? ...

Mentre scrivo, sento il vento che soffia impetuoso e che so essere gelido e non riesco a vedere se nevica perchè la luce dei lampioni è saltata e dovrò aspettare domani mattina per valutare se potrò uscire da casa, se per caso la neve dei giorni scorsi è gelata trasformando le vie, le salite e le discese in scivoli di cemento... e mi chiedo se le mie povere piante, se i bulbi piantati sopravviveranno al gelo e se la mia anima di Sibilla sopravviverà ai rigori di questo lungo inverno ...