lunedì 30 settembre 2013

Pensieri e Stagioni

...piove quasi incessantemente da ieri e tutti i telegiornali, e anche molte persone, giù a dire che l'estate è finita e io guardo il calendario e penso, beh è praticamente ottobre, mi sembra anche normale che l'estate sia finita... o vogliamo andare al mare anche in dicembre? 
Insomma, non siamo in Australia e nemmeno in California... siamo nella cara, vecchia Europa, dove le stagioni, per quanto sembrino essersi ridotte a due, in teoria sono quattro e, in fin dei conti, ognuna ha il suo perchè e i suoi lati positivi e negativi, come la pioggia in autunno che è una vera seccatura...
Mi annoia un po' tutto questo cianciare sull'estate come l'unica stagione in cui si 'vive'...se fossimo orsi o scoiattoli potrebbe anche andare bene, tanto in inverno si va in letargo o si sta chiusi nella tana sull'albero al calduccio a sgranocchiare ghiande, ma siamo esseri umani esposti alle intemperie e se fossimo più umani e meno esseri forse, e dico forse, potremmo cogliere il bello che arriva con ogni stagione, armonizzandoci con la Natura e i suoi cicli, come un tempo sapevamo fare... 

...son partita dalle stagioni, seguendo tutto un percorso che non ricordo, come spesso succede con i miei pensieri, ma in realtà è da qualche giorno che penso che una delle cose che mi stata più spesso 'rimproverata' o semplicemente fatta notare, è la mia difficoltà a raccontarmi... 
E' vero. Lo ammetto. 
A volte penso che, se aprissi lo scrigno del mio essere, succederebbe un pandemonio, crollerebbero mondi, le galassie muterebbero configurazione e chissà... 
In qualche modo ho cercato di capire perchè sono così... e sono arrivata alla conclusione che in parte è la mia natura, in parte mi è stato indotto... a volte mi piacerebbe raccontare, iniziare dal principio e poi continuare, districando i nodi, come con la lana, e srotolare la mia vita per poi intrecciarla in qualcosa che abbia un senso, un significato... ma mi rendo conto della difficoltà insita in tutto questo, mi rendo conto della mia incapacità a farlo e del fatto che quando mi vengono poste domande personali, mi chiudo come un riccio e vivo queste domande come una specie di intrusione nella mia anima... 
...o forse, non è ancora arrivato il momento di raccontarsi... e ancora, raccontare significa anche avere orecchie pronte a ricevere, orecchie che abbiano voglia di ascoltare senza poi formulare giudizi troppo facili, perchè nessuno può dare giudizi sui percorsi degli altri...

lunedì 23 settembre 2013

Missione agendina sul comodino...

...ieri sera, proprio appena prima di addormentarmi, in quel limbo in cui non sai più se dormi e sei ancora cosciente o se sei cosciente però già dormendo, avevo dei bei pensieri profondi che avrei voluto sviluppare ... 
...ho anche pensato, in un ultimo lampo di lucidità, che avrei dovuto segnarmeli, giusto un appunto, ma poi, nell'ultimissimo sussulto di coscienza, mi sono detta ma no, te lo ricorderai domani mattina...
...e invece no. 
No. 
Non mi ricordo assolutamente a cosa stessi pensando... sto invecchiando... dovrei tenermi un'agendina sul comodino e prendere appunti, anche se già dormo, forse senza nemmeno accendere la luce perchè poi mi prende una rabbia silenziosa nel perdermi qualcosa che mi sarebbe piaciuto approfondire... come lasciare l'ultima fetta di torta in frigo per gustarsela la sera con la calma e poi scoprire che qualcuno se l'è mangiata e goduta al posto tuo...
...ma che pazienza ci vuole a volte, anche con se stessi... forse soprattutto con se stessi...

mercoledì 10 luglio 2013

I grazie non detti

...rifletto oggi, dopo una mattinata piuttosto impegnativa a contatto con la gente, su quante persone trovino indicibilmente difficile dire 'grazie'.
Sono solo sei lettere, non è poi questo grande spreco di fiato, questa fatica insormontabile.... eppure molte persone lo vivono come una debolezza, una specie di mancanza quasi, una qualche forma di colpa... c'è così tanta gente arrabbiata lì fuori, arrabbiata sì. Piena di risentimento verso la vita, verso il paese in cui vive, verso il prossimo, verso il mondo; gente che ti approccia abbaiando quasi, gettandoti in faccia il proprio risentimento perchè, oltretutto, secondo loro, tu non riesci a capire perchè stanno male, perchè soffrono di qualche tipo di male, fisico e/o spirituale...
Ci sono persone che sono convinte di poter fare sempre e comunque tutto da sole, e vivono male anche il chiedere un aiuto, perchè può capitare di stare male e di avere bisogno di una mano... basta chiedere, gentilmente alle persone che si hanno intorno...nonostante il mondo difficile in cui viviamo, io credo ancora che un aiuto lo si dia o si cerchi in ogni modo possibile di darlo, quando ci viene chiesto... e dopo basta un grazie, gentile, col cuore...
Sono convinta che un grazie fa bene alla salute, di chi lo dà e di chi lo riceve, distende i nervi e aiuta a sentirsi meglio, è un piccolo segno di speranza...

martedì 9 luglio 2013

Piccole chiese...

...mi piacciono molto le piccole chiese di paese, dove alla domenica suonano ancora le campane per chiamare i fedeli alla messa, e le senti le campane, immerso come sei nel silenzio che ti circonda...
e ti avvii piano per strada, incontrando le altre persone che si affrettano per non perdere la funzione...
...piccoli posti dove tutti si conoscono ( e ti guardano un po' straniti e molto curiosi perchè sanno che tu sei 'forestiera'...) e il parroco in genere è un po' anziano, ma conosce bene le sue pecorelle, e tiene delle prediche lente e antiche, intercalando racconti sulla sua vita, sulle sue esperienze...
...e le chiese sono semplici, anche un po' dimesse forse, senza troppi arredi, senza tanto oro e fasti, ma fresche e accoglienti...
...è un po' un modo per rivivere un tempo che non c'è più ed è anche un modo per riuscire a sentire non tanto che Dio è vicino a noi ma che noi siamo davvero vicini a Dio, e questo fa la differenza...

martedì 9 aprile 2013

Elogio della routine

Qualche giorno fa, su facebook, c’era una citazione (di Coelho) che diceva, più o meno, che se l’avventura ti spaventa, prova la routine, è letale. Sull’onda dell’entusiasmo ho cliccato mi piace, poi però mi ha colpito il fatto che qualcuno aveva commentato di non essere proprio d’accordo.
E questo mi ha fatto pensare.
La maggior parte delle frasi postate su facebook si riferisce a come le persone vorrebbero vivere la propria vita piuttosto a come di fatto la vivono. Tante frasi sull’avventura, appunto, sul cogliere l’attimo o sul come si vorrebbe assestare un bel calcione catartico a tante persone o situazioni e al vivere ‘in un altro posto’, come se fosse l’unica soluzione intelligente della Vita. Come se il vivere la propria vita quotidiana, la propria routine quotidiana, fosse una scelta di serie B, da sempliciotti, insomma.
Insomma, io dissento.
Certo, immagino che vivere girando il mondo e scoprendo nuovi posti, nuove situazioni, nuove persone possa essere eccitante. Penso che ti mantenga l’adrenalina sempre a mille, che ti faccia sentire vivo. Ma penso anche che possa essere stancante e, in un certo senso, anche superficiale. I luoghi, le situazioni e soprattutto le persone, richiedono tempo e attenzione. Bisogna essere in qualche modo ‘stanziali’ per capire ciò che ti circonda, se ti appartiene e se tu gli appartieni. E così l’avventura, è bello sì avventurarsi alla scoperta, ma è anche pieno poi gustarsi seduti ciò che hai scoperto.
…sto facendo un elogio della routine, forse… ma forse è l’implicito significato negativo che diamo alla parola a rendere così ostico il concetto… Insomma, se fossimo tutti degli esploratori, non esisterebbero case né famiglie, né figli o giardini da curare, piatti da cucinare e tramandare e tutti quei lavori che richiedono calma, attenzione e concentrazione, da ripetersi ogni giorno, fino a renderli perfetti… e poi, nessuno ti dice che puoi avventurarti anche nel mondo che ti circonda, quello che dai per scontato perché credi di conoscerlo… ci sono tanti posti, parchi, musei, scorci delle città in cui viviamo tutti i giorni che sono certa ci sono del tutto sconosciuti. Basta guardare il mondo con occhi diversi, con occhi curiosi e cercare di evitare la facile, superficiale e pericolosa pratica dell’etichettare il prossimo, le cose, le situazioni…e l’altrettanto facile pratica di citare frasi che, una volta estrapolate dal loro contesto originale, tutto sommato risultano troppo semplici, anche un po’ banali.
E tanto per contraddire questa mia ultima affermazione, cito qui una frase trovata in un blog: I suppose I’m a sparrow, a stay-at-home bird’, non ricordo di chi sia, ma mi ci ritrovo assolutamente. Dice: suppongo di essere un passero, un uccello domestico. Appunto.


giovedì 28 marzo 2013

Gemme di Primavera

...sta arrivando la primavera, timidamente, quasi bussando alle porte dell'inverno...
...ed è tutto un germogliare... piccole gemme spuntano sui rami, occhietti colorati e corolle delicate ti osservano facendosi belli nei prati e mi accorgo che anch'io piano piano ricomincio a respirare, come se qualcosa di gelato si stesse sciogliendo...
...è il bello della primavera, si rinasce un po' tutti, basta farci caso...


domenica 10 febbraio 2013

Piccole ammaccature dell'anima e rimedi

...la casa è quieta, finalmente... tutti domono, finalmente...
..periodo intenso questo, pieno di gente, gente che è passata, che è arrivata, un cane in cerca di una casa, che alla fine ha trovato, una nuova cuccia, un giardino da esplorare, amicizie nuove, odori nuovi, territori da esplorare e da marcare, un mondo di affetto da dare e da ricevere...
...cose semplici... e poi tanta pasta, montagne di piatti lavati, qualche bicchiere di buon vino, tante parole, tanti dolori, grandi e piccoli...
...le persone si portano addosso molti dolori, grandi e piccoli e spesso non hanno nessuno a cui raccontarli, non condividerli, perchè i piccoli dolori dell'anima sono così personali che non si possono condividere, ma raccontarli aiuta, fa sentire meno sole le persone, le fa sentire più leggere...
...e chissà perchè qui spesso si viene a lasciare dolori, piccoli dispiaceri, ammaccature dell'anima...
...forse dovrei inventarmi un modo per segnarli, da qualche parte, per non dimenticarli, o per renderli meno pesanti...
...intanto penso, però, che solo questo fatto, il poter aiutare in qualche modo qualcuno, che sia una tazza di caffè nel momento più nero o anche solo una carezza al cane o al gatto... beh, penso che solo questo ti faccia pensare che in qualche modo la mia vita l'ho spesa bene...
...e intanto forse nevica stanotte...

venerdì 4 gennaio 2013

Piccoli dolori...

...piccoli dolori... un pensiero passato inosservato... un silenzio prolungato... una risposta attesa e non ricevuta... porte chiuse, invalicabili...
La vita è anche questo. Basta incapsulare questi piccoli dolori e spostarli in qualche modo all'esterno, alla periferia dell'anima, là dove si può guardarli senza che ci tocchino, senza che diventino un peso che ci tira verso il basso...