mercoledì 6 agosto 2014

gioca, la luce, gioca...

...c'è una luce incredibile stasera, quasi settembrina... mi fa sempre pensare ai primi giorni di scuola, al rientro dalle vacanze estive, giorni che erano ancora leggeri, seppure velati dalla sottile malinconia del rientro al tempo del dovere, dello studio... 
...adoro questa luce, il suo essere gentile e rassicurante, così diversa dalla luce impietosa e tagliente dei mezzogiorni di luglio e di agosto, così piena di ombre e contorni e spessori... gioca con i contorni delle foglie e dei cancelli... mi rispecchia così tanto...se fossi luce, come ci si domandava nel giochetto che si faceva da bambini, sarei la luce di questo periodo...

lunedì 9 giugno 2014

...mi sento fragile, come un foglio di carta velina...
...si dice che capiti, almeno una volta nella vita... eppure, quando capita, non si è ben preparati... 

giovedì 5 giugno 2014

Rumore

...è già qualche giorno che sogno ad occhi aperti il momento di andare a letto, di allungarmi sotto le coperte e dormire, beatamente dormire, e sognare, forse... (ma di sognare non è il momento, ultimamente sogno solo quando la luna è in fase calante, una marea di sogni sconclusionati e invadenti, immagini corpose e opprimenti quasi, che si accalcano come se temessero di non essere sognate, come a recuperare tutte le notti in cui la misteriosa porta dell'inconscio resta chiusa...)... ma poi, come si fa sera, e pian piano notte, il sonno, o meglio, l'idea del sonno se ne va, risucchiata via, chissà dove e chissà come...
...in un certo senso, penso sia il rumore del giorno che mi si accumula dentro, tutte le chiacchiere, la musica, le parole, i pensieri, i pensieri e le parole degli altri che accumulo e che non riesco poi a smaltire, che mi sommergono come un'onda fastidiosa quando sarebbe invece l'ora di rilassarsi... stasera, perfino il ronzio del computer mi infastidisce, un ulteriore rumore da smaltire...
...spengo la tv, e mi accorgo che ricomincio a respirare, come se avessi trattenuto il fiato tutto il giorno... è incredibile quanto rumore ci circondi, e quanto ci siamo ormai abituati a questo 'sottofondo' , la tv ci rimbambisce tutto il giorno con gente che parla parla parla incessantemente parla del nulla (ma quante parole si usano per non dire nulla), la gente intorno ha una necessità quasi spasmodica di cianciare a non finire, di chiedere, domandare, esternare, raccontare, spiegare, esaminare, dissezionare, dettagliare... e poi le radio, le macchine, gli aerei, gli elettrodomestici, i clacson, i campanelli, i cani... aiuto... ! 
...a pensarci bene, se ascolti bene, c'è sempre un qualche rumore di sottofondo che ti si accumula dentro...
... a volte mi dico che sono io quella strana, se migliaia di persone convivono in modo razionale con questo sottofondo perchè io non ci riesco? E allora ok, sono strana... a ben guardare ho sempre avuto bisogno di oasi di silenzio per fare i punti delle situazioni, per vedere le cose in maniera più chiara, per ricaricarmi... 
... ci vorrebbe un metodo per chiudere le porte alla percezione dei rumori molesti. Una barriera al mondo, che possa penetrare le anime fino ad un dato punto, oltre no. Oltre è il territorio del silenzio, quello curativo, quello che serve per non perdersi... 
...oppure un metodo per sbarazzarsi del surplus di tutto ciò che di molesto si è assorbito durante il giorno... 
...onestamente, non so cosa sia più facile, io non ho scoperto nè l'uno nè l'altro, altrimenti a quest'ora sarei a letto a dormire, a sognare forse... chissà... 

martedì 4 marzo 2014

Silenzio

...e se sfracellassi i piatti dei servizi scompagnati?
...così, tanto per eliminare inutile zavorra o fare un mosaico con i cocci che mi restano, o semplicemente per rompere questo assurdo, sterile, vuoto, incomprensibile, pesante, inutile, assordante silenzio di oggi... e, a ben guardare, anche di ieri.
Il silenzio è una battaglia impari. E' come la Medusa, ti pietrifica.
Lo senti già quando te lo servono, freddo e ostile. Lo sai che non c'è soluzione di sorta, che è inutile chiedere, pregare, implorare per avere un appiglio e cercare un'apertura... Lo sai già che sei tagliata fuori, chiusa fuori dalla porta...
...e io capisco, capisco sempre, tutto e tutti. Sempre. Comunque. 
Oggi però mi è pesante da sopportare e da gestire. E l'anima urlatrice che cova silenziosamente dentro di me, che ho imparato, se non proprio ad acquietare, ma almeno a gestire in parte con l'età, a volte, come stasera, ruggisce dentro... la sento che si arrampica per uscire, che graffia e brucia per uscire... e faccio finta di niente... lavo i piatti, mi metto lo smalto, gioco con i gatti, cerco vie di fuga, alternative al fastidio, al sottile dolore di sentirmi un'estranea in un territorio che mi appartiene, e faccio finta di niente... 
...e penso che un tempo, a quest'ora, avrei già sfracellato contro il muro tre quarti della credenza...

' The silence is deafening' - The Good Shepherd