lunedì 21 marzo 2011

le ragnatele della primavera

...alla fine è successo...
ieri sera, mentre mi struccavo prima di andare a dormire, mi accorgo di una ragnatela, sottile, appena visibile, di rughe... che prima non c'era...
... non ho il mito dell'eterna giovinezza, nè la speranza o la voglia di mantenermi nella forma di vent'anni fa, perchè trovo questo pensiero di una fatica quasi disumana, oltre che inutile ... mi piace piuttosto pensare che ogni età ha una dimensione che le è propria, dimensione che va, che andrebbe, approfondita e vissuta il più possibile, di modo che il guardarsi indietro non sia solo un rimpianto, per la forma soda che avevamo, ma piuttosto un ricordo di cosa abbiamo affrontato e superato, o di cosa a suo tempo è riuscito a fermarci, anche solo per un tempo limitato... penso spesso che c'è così tanto da imparare, da dare e condividere e anche da ricevere, a prescindere dall'età, che limitarsi a piangere o a conservare l'aspetto perduto sia quanto di più sciocco si possa perseguire nel tempo che ci è concesso...
...tuttavia, quando un mattino, o una sera, ci accorgiamo che il tempo effettivamente passa, lasciando tanti segni su di noi, esterni e sull'anima, visibili o privati... questo fa un certo effetto, fa riflettere effettivamente su cosa siamo state e cosa diventeremo...e su cosa possiamo ancora fare prima di diventare troppo vissute...

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