venerdì 25 novembre 2011

Nuove riflessioni di Novembre


'I Bailey sono dentro la chiesa, - disse Maud. - Ma Christabel è fuori, al vento e alla pioggia, come desiderava. Laggiù.                
Si inerpicarono tra cespugli e tumuli, misero i piedi nei cunicoli dei conigli, tra i morti. Al fondo, c'era un muretto di pietra, ove attecchiva la linaria rampicante. La lapide di Christabel poggiava lì, un po' ad angolo. Era in pietra calcarea locale, non in marmo, corrosa dalle intemperie. Qualcuno, non molto di recente, aveva ripulito l'iscrizione.

Qui giacciono i resti mortali di
Christabel Madeleine LaMotte
primogenita di Isidore LaMotte
storico
e dell'amata moglie
Arabel LaMotte
Unica sorella di Sophie, Lady Bailey
moglie di Sir George Bailey di Seal Court
Croysant Le Wold

Nata il 3 Gennaio 1825
Passata al riposo eterno l'8 Maggio 1890

Finiti i mortali affanni
lasciatemi giacere tranquilla
dove il vento incalza e corrono le nuvole
sulla cima del colle
là dove mille bocche d'erbe assetate
si nutrono
di lenta rugiada e di pioggia sferzante
del manto di neve che si dissolve poi
soave volontà del cielo assecondando.'

Possessione - Antonia S. Byatt
 Possessione. Un libro incredibile, che vale la pena leggere. Ne hanno tratto anche un film, ma io credo ci siano libri che non possono essere trasportati sullo schermo, talmente complessa è la loro struttura che si articola su piani diversi, in diverse epoche. Infatti, il film era come incompleto.
Mi riallaccio alle mie riflessioni precedenti di Novembre e rifletto, di nuovo, sulla morte.
E sui luoghi deputati al nostro ultimo riposo.
A me i cimiteri non mettono angoscia, credo siano l'unica opportunità di immortalità concessa ai comuni mortali, cioè la maggior parte di noi. Quelli che non hanno avuto in vita l'occasione per distinguersi e lasciare il proprio nome in ricordo alle masse.
Quelli che verranno ricordati fin tanto che qualcuno che li ha conosciuti porterà un fiore sulla loro tomba e cercherà di dialogare con loro, chiamandoli e cercandoli nel vasto etere. O che verranno in qualche modo ricordati o immaginati quando qualche estraneo si fermerà sulla loro tomba e, guardando la foto, cercherà di immaginare quale vita possano aver vissuto.
E poi più niente. Ritorneremo al Nulla da dove siamo arrivati in attesa di quello che le nostre credenze religiose ci suggeriscono. Com'è giusto che sia.
A me capita, a volte, non sempre, quando mi trovo in un cimitero, di soffermarmi su alcune foto, di interrogarmi... mi capita anche di fermarmi sulle foto dell'inizio secolo, nelle parti più antiche dei cimiteri, che in qualche posto ancora esistono...

Ricordo un viaggio a Parigi, tanti anni fa; ricordo di aver visitato tutti i cimiteri della capitale, così diversi, dove sono sepolti tanti personaggi famosi.
E ricordo di essermi chiesta se siano davvero riusciti a liberarsi, in spirito, della loro ingombrante fama, se siano riusciti a proseguire nel loro cammino e trovare un po' di pace...

mercoledì 23 novembre 2011

Piccole attenzioni quotidiane

Forse sarò demodé, quasi certamente sono antica, ma a me piace sorseggiare il mio té con la santa calma, possibilmente in tazze simpatiche oppure in tazzine decorate, fornite del loro piattino coordinato, bollente e con una fettina di limone e una dose generosa di zucchero, non con il latte, perchè mi esce una brodaglia orribile a gustarsi ( e anche a pensarsi).
Mi piace servire il caffè in tazze che appartengono ad un servizio, con una zuccheriera e un bricco per il latte, oppure in tazzine che appartengono a servizi diversi mescolate insieme, ma coordinate con il loro piattino. Mi piace usare un centrino e un vassoio, di quelli vecchi in peltro e magari metterci sopra anche una piantina con dei fiori, perchè no... A volte uso uno dei tanti aggeggi in commercio per avere una schiumetta di latte per macchiare il caffè e renderlo più goloso. Ci vogliono giusto cinque minuti in più.
Il caffè mi piace gustarlo con la stessa calma con cui prendo il té, una pausa tra il caos della giornata, un piccolo momento per distrarsi e ricaricarsi. Da dove vengo io il caffè è un rito, ci sono mille modi per ordinarlo e te lo fanno in duemila modi diversi, ed è corposo, denso, caldo, sensuale, rigenerante, lo respiri prima ancora di berlo. E dopo averlo bevuto riprendi la tua giornata sentendoti meglio.
Aborrisco, dal profondo di me stessa, quelle immonde brodaglie che escono dalle capsule o dalle cialde, senza distinzioni di sorta, perchè sono sempre o troppo forti o troppo acquose. E poi ti privano del gorgoglio che fa la moka mentre il caffè sale, accompagnato dal profumo che si spande nella stanza e ti avvolge, ti chiama, ti seduce... 
Piccole cose, ma io penso che la vita sia fatta di tante piccole cose, piccole attenzioni che ci concediamo e se troviamo il tempo di concedercele, perchè non farlo bene, per appagarci in pieno? 


domenica 20 novembre 2011

Novembre

Novembre, dominato dallo Scorpione, segno governato da Plutone, divinità degli inferi e quindi delle profondità terrestri...
Per me Novembre è sempre un mese complicato, costellato di piccoli fastidi nel normale svolgimento della quotidianità, tipo le chiavi di casa dimenticate in posti inaccessibili e il conseguente disagio a rientrare... e poi i primi freddi che mi congelano l'anima, tanto che, se potessi, mi ritirerei in letargo fino ai primi tepori della primavera...
E' anche il mese in cui ricordiamo i nostri morti e qualche mattina fa, incredibilmente sola e libera, mentre guidavo, pensavo alla morte e al suo mondo che a volte ci sfiora e a coloro che ci accompagnano silenziosi nel nostro cammino...
Si dice che nell'oroscopo di ciascuno ci sia una Casa (le case sono quei dodici spicchi che compongono il nostro oroscopo), l'ottava, che è appunto la casa della morte, ovvero il nostro atteggiamento nei confronti di questo territorio inesplorato.
Io credo di avere un atteggiamento tranquillo, forse mi mette più ansia il modo in cui avverrà piuttosto che il fatto in sè, anche se, devo dire, qualche tempo fa, trovandomi in auto in mezzo ad un acquazzone senza riuscire a vedere dove stavo andando ho rischiato di non uscirne viva e l'esperienza è stata davvero orribile ed è vero quando dicono che in quei momenti hai una lucidità assoluta su quello che ti potrebbe succedere e, su un altro piano, ma paradossalmente sovrapposto al pensiero razionale, vedi la tua vita, vedi le tue emozioni, senti milioni di cose tutte insieme e pensi che no, non te ne vuoi andare...
Mi interrogo a volte sull'immortalità che, razionalmente e umanamente, considero mortalmente noiosa... preferirei restare Spirito, o tornare a reincarnarmi e modificare e completare la mia anima fino a quando sentirò di avere conosciuto tutto, ammesso che si possa conoscere tutto, anche in forme diverse...
Credo sia complicato, qualcosa che, fortunatamente, sfugge alla nostra comprensione umana, ed è giusto così, ogni cosa ha il suo momento...