mercoledì 23 novembre 2011

Piccole attenzioni quotidiane

Forse sarò demodé, quasi certamente sono antica, ma a me piace sorseggiare il mio té con la santa calma, possibilmente in tazze simpatiche oppure in tazzine decorate, fornite del loro piattino coordinato, bollente e con una fettina di limone e una dose generosa di zucchero, non con il latte, perchè mi esce una brodaglia orribile a gustarsi ( e anche a pensarsi).
Mi piace servire il caffè in tazze che appartengono ad un servizio, con una zuccheriera e un bricco per il latte, oppure in tazzine che appartengono a servizi diversi mescolate insieme, ma coordinate con il loro piattino. Mi piace usare un centrino e un vassoio, di quelli vecchi in peltro e magari metterci sopra anche una piantina con dei fiori, perchè no... A volte uso uno dei tanti aggeggi in commercio per avere una schiumetta di latte per macchiare il caffè e renderlo più goloso. Ci vogliono giusto cinque minuti in più.
Il caffè mi piace gustarlo con la stessa calma con cui prendo il té, una pausa tra il caos della giornata, un piccolo momento per distrarsi e ricaricarsi. Da dove vengo io il caffè è un rito, ci sono mille modi per ordinarlo e te lo fanno in duemila modi diversi, ed è corposo, denso, caldo, sensuale, rigenerante, lo respiri prima ancora di berlo. E dopo averlo bevuto riprendi la tua giornata sentendoti meglio.
Aborrisco, dal profondo di me stessa, quelle immonde brodaglie che escono dalle capsule o dalle cialde, senza distinzioni di sorta, perchè sono sempre o troppo forti o troppo acquose. E poi ti privano del gorgoglio che fa la moka mentre il caffè sale, accompagnato dal profumo che si spande nella stanza e ti avvolge, ti chiama, ti seduce... 
Piccole cose, ma io penso che la vita sia fatta di tante piccole cose, piccole attenzioni che ci concediamo e se troviamo il tempo di concedercele, perchè non farlo bene, per appagarci in pieno? 


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