domenica 13 settembre 2015

Le piccole cose fuori posto

In questo particolare periodo della mia vita mi piacerebbe molto vivere dentro uno di quei blog dedicati alla cucina. Oppure, potendo addirittura scegliere, entrare in una di quelle riviste dalle copertine patinate che si occupano di arredamento shabby chic. Shabby chic, suonano eleganti e ordinate perfino le parole. Un salto nel virtuale o nella carta stampata, stile Pleasantville.
Guardo le foto dei blog o sulle riviste e sospiro... è tutto così bello, preciso, pulito, ordinato... perfino poetico.  Poi guardo la mia cucina dopo aver preprarato il pranzo, o anche mentre lo sto preparando, se proprio voglio farmi del male, e sembra che qualche mobile sia esploso durante la mattina... o sembra che io sia in fase di trasloco... 
E non sto parlando di mega pranzi e/o cene con gli amici o pranzi per le feste comandate. No. Parlo di cucina domestica per semplici necessità di sopravvivenza quotidiana. 
Va bene, mi dico, la cucina è piccola, basta impastare della pasta e poi stenderla che già lo spazio diventa una questione di vita o di morte. Eppure, questa piccola scusa non mi soddisfa del tutto. 
Va bene, aggiungo, non sono a livelli di catastrofe ambientale; c'è ancora spazio per muoversi, sedersi su sedie e poltrone... manca però quell'ordine beato che regna sovrannaturale nei blog o nelle riviste... certo, sospetto che prima dei servizi fotografici tutto venga sistemato per bene, o anche accatastato in quell'unica stanza che nessuno ammetterà mai che esiste, ma che tutti hanno, anche se ridotta ad uno scatolone da nascondere sotto al letto.
Anche se non ho mai creduto fino in fondo alle case immacolate, almeno per quanto riguarda le case di amici e parenti e conoscenti, quelle nelle quali puoi imbatterti ogni giorno, non quelle delle riviste, per intendersi, non le ho nemmeno mai amate perchè ho sempre pensato che fossero un po' inquietanti. Se c'è troppo ordine vuol dire che nessuno ci vive in una casa, vuol dire che non si vive la casa. Insomma, la casa in cui si vive non può essere come un museo, bisogna avere la libertà mentale di sapere che, se proprio proprio ti prende in un pomeriggio non ben definito, devi avere la possibilità di saltare perfino sul materasso del tuo letto, come fanno nei film certe volte.
...eppure, nonostante questa sottile inquietudine nei confronti del super-ordine, da me, in questo periodo, ci sono tante piccole cose fuori posto, cose che potrebbero facilmente trovare un qualche tipo di collocazione fuori dal mio campo visivo e di movimento. Cose che mi disturbano proprio perchè non riesco a trovare loro un posto fuori dal mio campo visivo.
E' come se non avessi il controllo e penso che la mia casa rifletta un po' la mia situazione di vita generale... come se non avessi controllo o un piano regolatore, tutto avviene, si modifica, si evolve di giorno in giorno senza definizioni. Non so se è bene o è male, cerco di evitare dicotomie etiche, perchè altrimenti non ne esco più...
Tuttavia, se l'ordine incerto che mi circonda un po' mi infastidisce, allora vuol dire che questa situazione del non controllo non mi piace molto... e infatti a me piace pensare di poter fare sempre tutto da sola, ma in realtà non ci riesco o mi riesce quanto meno difficile, come in questo periodo... ma sono anche ostinata e orgogliosa e mi è molto difficile chiedere, sia anche chiedere semplicemente aiuto...
E quindi per ora le piccole cose fuori posto resteranno fuori posto ad aspettare la stanza che non esiste oppure una collocazione tutta per loro... quanto a me, mi limito a prendere nota dei cambiamenti dell'anima, delle situazioni della vita, ma senza soffermarmi troppo sul loro aspetto negativo. Non ho voglia di pensare che sono disordinata, amante del controllo, poco efficiente o totalmente senza indirizzi ora... preferisco pensare che sia una fase della vita da attraversare, che qualcosa di buono ne verrà fuori alla fine, che forse devo solo riflettere e accettare... e mentre rifletto faccio marmellate, che trovo decisamente più producente dell'incaglirmi in pensieri melmosi... c'è una specie di potere taumaturgico nel mescolare la frutta e lo zucchero e lasciare andare quello che non va, riciclarlo quasi in qualcosa di buono, in tutti i sensi...

mercoledì 9 settembre 2015

dalla tv alla complessità della vita.

Molte volte seguo la televisione solo ascoltandola perchè, a meno che non si tratti di un film che voglio davvero davvero vedere, ci sono sempre almeno un milione di cose da fare e la tv mi fa da sottofondo. Cucino, pulisco, lavo i piatti, scrivo sul blog e intanto ascolto... e spesso e volentieri, ultimamente, quando sento la parola 'sexy', mi prende una specie di prurito uditivo... un fastidio che dall'orecchio si irradia veloce a zone imprecisate della mente e dell'anima... 
Per un po' ho lasciato stare, non importa mi sono detta, avanti dritta, sempre... ma poi mi sono fermata a chiedermi perchè mi infastidisce così tanto. A quanto pare questo è un periodo di riflessione sui fastidi dell'anima. Una cosa che forse non puoi spiegare al tuo medico di base, (un po' alla Mina e Grillo in 'Dottore'): dottore, ho l'anima infastidita, che posso fare? Metto un cerotto? Una pomata? No. Allora ci penso. 
Mi infastidisce perchè penso: possibile che sia una delle poche cose importanti, se non vitali? Possibile che se non sei sexy sei out? Possibile che non ci siano altre qualità da sdoganare? In questi anni? Possibile? Possibile che ti devi vestire, tirare, agghindare, aggiustare solo per essere sexy? Possibile che devi andare in palestra, calzare scarpe, infilare biancheria e vestiti solo per essere sexy? Ma perchè? E per chi? 
Possibile che non si possa parlare anche d'altro?
Possibile che non si possa dire che si può essere tante cose diverse, ed essere ugualmente, se non di più, interessanti? Che si può essere, per esempio, gentili, educati, simpatici, perfino degli idioti inenarrabili e guadagnare punti su tutta la linea del campionario 'sexy'? 
Possibile che non si possa dire che le alternative alla palestra, al fisico sempre in tiro e perfetto, all'inutile e sciocco e sterile tentativo di fermare il tempo e cristallizarsi in una giovinezza di plastica sono le mille piccole attività di cui è fatta la vita...non lo so, penso per esempio allo stare in cucina e preparare qualcosa di buono che poi dividerai con altri, alla ricetta che condividerai con l'amica e che passerai un giorno a qualcun'altro... penso alla piccola soddisfazione che ti darà quella rosa fiorita come una sfida, quasi, perchè avevi raccolto una pianta che qualcuno aveva buttato via e tu le hai dato una seconda possibilità...
penso ai piccoli fastidi anche, il dover lavare montagne di piatti e sistemare e pulire e rimettere in ordine tutti i santi giorni sempre le stesse cose, per esempio... o al tuo cane che ti sradica sistematicamente le piante che incontra nelle sue perlustrazioni... 
Ma è così. E' la vita. E' qualcosa di incredibilmente semplice e paradossalmente complicato. 
Certo, la cosa 'sexy' è tentatrice, anche a me piacerebbe andare a letto la sera con la camicia di seta, le ciabattine col tacchetto e il ciuffetto di pizzo e, chi lo sa, le mille e una notte poi... 
...però, tutto sommato, preferisco una sana realtà e un po' di umorismo... preferisco alzarmi al mattino con il mio nido di capelli spettinati e indomabili e pensare che anche oggi ce la farò e sarò io, come piace a me, perchè piace a me, perchè lo dico io, perchè lo decido io, perchè la vita non si può etichettare e catalogare, perchè bisogna reinventarsi tutti i giorni per arrivare integri e ancora sani di mente la sera...
e perchè penso che la sera, quando vai a dormire, è molto più importante essere soddisfatti di sè e di quello che si ha fatto durante il giorno, del tipo di biancheria che indossi... 
così come penso che durante il giorno è decisamente più importante essere equilibrati e completi e gentili col prossimo, ma anche avere qualcosa di interessante da dire, avere delle opinioni e dei punti di vista propri e anche delle sensazioni sui fatti della vita, rispetto al basare tutto esclusivamente su quello che si indossa o su come lo si indossa....