...stasera, mentre stiravo, ascoltavo la tv per rendere il lavoro meno pesante... a un certo punto, disattenta, sento che da qualche parte stanno organizzando un evento che prevede il consegnare i propri libri, quelli che ci sono piaciuti di più e prenderne in cambio altri, che non abbiamo ancora letto...
...so che la mia è un'interpretazione semplicistica della faccenda, ripeto, ero distratta, ma so di aver pensato: pazzi!!!
...come si fa a dar via i propri libri?
Non potrei mai!
I miei libri sono una parte di ciò che sono stata in passato, sono le impronte che ho lasciato sulla strada che ho percorso a partire almeno dall'adolescenza. Sono le mie mappe interiori. Se dovessi disegnare un atlante di me, che comprendesse tutto ciò che sono, alla fine avrei una strada lunga, molte date e infiniti titoli, e citazioni e autori che amo, che ho letto e rileggo...e non è detto che non lo faccia, un giorno, sui muri di casa... una specie di albero genealogico, con tutte le radici che mi hanno portata ad essere quella che sono...
Tutti i miei libri sono sottolineati (lo so, potrebbe quasi essere un sacrilegio... ma lo faccio rigorosamente solo con i miei...) nelle parti che rispecchiano me o la mia vita di quel preciso istante, ogni libro un pastello di un colore diverso, a seconda un po' dell'umore del momento, e, da qualche anno in qua, riporto la data e il posto dove sono arrivati nelle mie mani...
...qualsiasi libro io apra oggi, mi riporta esattamente al momento della mia vita in cui l'ho letto, mi permette di ritrovare esperienze o riflessioni fatte, persone incontrate, ricordi e sensazioni che altrimenti si sarebbero persi...
...va da sé, non li presto quasi mai, le poche volte che l'ho fatto, sull'onda di una debolezza romantica, me ne sono pentita, perchè i libri non sono rientrati (e ricordo esattamente quali erano) e io ho perso una parte di me... perchè comprare di nuovo il libro, rileggerlo e sottolinearlo sarebbe frutto di questo momento, di questa mia forma che non coincide più con quella di allora...