lunedì 25 aprile 2011

L'Albero genealogico - Storia di una bibliofila romantica

...stasera, mentre stiravo, ascoltavo la tv per rendere il lavoro meno pesante... a un certo punto, disattenta, sento che da qualche parte stanno organizzando un evento che prevede il consegnare i propri libri, quelli che ci sono piaciuti di più e prenderne in cambio altri, che non abbiamo ancora letto...
...so che la mia è un'interpretazione semplicistica della faccenda, ripeto, ero distratta, ma so di aver pensato: pazzi!!!
...come si fa a dar via i propri libri?
Non potrei mai!
I miei libri sono una parte di ciò che sono stata in passato, sono le impronte che ho lasciato sulla strada che ho percorso a partire almeno dall'adolescenza. Sono le mie mappe interiori. Se dovessi disegnare un atlante di me, che comprendesse tutto ciò che sono, alla fine avrei una strada lunga, molte date e infiniti titoli, e citazioni e autori che amo, che ho letto e rileggo...e non è detto che non lo faccia, un giorno, sui muri di casa... una specie di albero genealogico, con tutte le radici che mi hanno portata ad essere quella che sono...
Tutti i miei libri sono sottolineati (lo so, potrebbe quasi essere un sacrilegio... ma lo faccio rigorosamente solo con i miei...) nelle parti che rispecchiano me o la mia vita di quel preciso istante, ogni libro un pastello di un colore diverso, a seconda un po' dell'umore del momento, e, da qualche anno in qua, riporto la data e il posto dove sono arrivati nelle mie mani...
...qualsiasi libro io apra oggi, mi riporta esattamente al momento della mia vita in cui l'ho letto, mi permette di ritrovare esperienze o riflessioni fatte, persone incontrate, ricordi e sensazioni che altrimenti si sarebbero persi...
...va da sé, non li presto quasi mai, le poche volte che l'ho fatto, sull'onda di una debolezza romantica, me ne sono pentita, perchè i libri non sono rientrati (e ricordo esattamente quali erano) e io ho perso una parte di me... perchè comprare di nuovo il libro, rileggerlo e sottolinearlo sarebbe frutto di questo momento, di questa mia forma che non coincide più con quella di allora...

sabato 23 aprile 2011

...le sensazioni hanno uno spettro di colori e una densità che le caratterizza e che varia...
...così l'infelicità vibra tra il nero e il marrone scuro, ed è appiccicosa e densa.
E' elastica, la puoi tirare e tirare senza che si spezzi e se la lasci all'improvviso ti torna indietro come un elastico.
E pesa. E' un macigno che ti si attacca addosso anche a distanza.
E' un dispiacere profondo, stasera, non poter cambiare il colore delle sensazioni delle persone alle quali si vuol bene...
Lancio un pensiero colorato nell'aria, un arcobaleno di sostegno...

venerdì 22 aprile 2011

un venerdì nella Storia...

...venerdì santo...
...ricordo un venerdì santo di tanti anni fa, ero una bambina allora, quando, alle tre del pomeriggio, il cielo si annuvolò all'improvviso e, come dicono Matteo e Luca, 'si stesero le tenebre su tutta la terra' e Gesù muore... ricordo di aver provato un certo timore, come solo i bambini riescono a provare davanti a certi misteri..
è un pensiero che mi accompagna ogni anno e quest'anno, in particolare, alle tre del pomeriggio ho provato una sensazione simile, mi sono fermata e ho recitato una preghiera, un pensiero silenzioso...
e stasera, guardando le luci della contrada in lontananza e le prime lucciole che vagano nel giardino, ho pensato e ripensato al mistero di questo Dio che si è fatto uomo, che si è incarnato nei nostri difetti, nella nostra semplicità, nel nostro essere limitati e infiniti...
penso e ripenso a questo mistero che dura nel Tempo, che fa discutere e che affascina, che tiene legati, una Voce che parla nel profondo di noi...
e mi dico e mi ripeto che c'è una parte di noi che non è nostra, che non è mortale o umana, altrimenti la religione sarebbe rimasta una favola da raccontarsi accanto al fuoco per combattere la paura delle ombre, della Notte che avanza...
...e ancora adesso, penso e ripenso a quel Corpo che è stato deposto in un sepolcro avvolto ' in bende di lino con aromi' in attesa, ancora una volta, di risorgere...

lunedì 11 aprile 2011

Sospensione

...in questi giorni ho riscontrato poca voglia di truccarmi, di scegliere i vestiti, le scarpe, abbinare gli accessori... jeans e maglietta e stivaletti...
la cosa è un po' preoccupante: ho un sacco di scatole di scarpe col tacco sotto al letto che mi aspettano...
ma faccio fatica a entrare nelle mie solite vesti, in questi giorni, e non perchè sia ingrassata durante l'inverno; piuttosto, faccio fatica a trovarmi, mi sento sospesa in un altro mondo, come se all'improvviso avessi perso i punti di riferimento e i confini abituali, e avrei solo voglia di dormire. Dormire per rigenerarmi.
Alla fin fine è come se fossi arrivata ad un bivio e dovessi guardare che tipo di persona sono, effettivamente. Forse è un punto al quale tutti arriviamo, fatalmente.
Un punto per capire dove finisce il nostro soddisfare gli altri per tenerli tranquilli e dove iniziano i nostri desideri, le nostre speranze, i nostri progetti per divenire. Per quanto siano anni difficili per perseguire in pieno i propri progetti, con la crisi del lavoro che molte volte ti permette più di sognare che di progettare realmente qualcosa... tuttavia penso che quando ti capita o ti viene offerta oppure te la vai a cercare l'occasione per ridefinire i tuoi confini secondo quelle che sono le tue esigenze, le tue sensazioni, le tue esperienze.. beh, l'occasione va colta.
Anche se per un po' si cammina nella nebbia e non si sa bene dove si sbucherà e quando...

mercoledì 6 aprile 2011

Moderno Getsemani

... stamattina la necessità mi ha portata a camminare in un campo di ulivi... e ha confermato la mia idea che un uliveto è un mondo a parte dove è facile smarrire i contorni della realtà e perdere i confini della propria epoca... forse è il silenzio, l'essere lontani dal rumore caotico della città e poter sentire il vento che soffia tra i rami e prendersi il tempo di osservare cosa ti circonda... o forse è l'idea delle piante centenarie, che sono lì e resistono all'uomo e ai suoi dispetti, alle guerre, agli alti e bassi del tempo atmosferico... sono lì, con tronchi che si diramano a formare cavità nascoste o si attorcigliano su se stessi, testimoni delle loro vite e di quelle di chi è passato fra di loro...
...e visto che il tempo del tradimento si avvicina (o si rinnova), ho pensato che non era così strano che a Gesù piacesse pregare nel Getsemani... e forse non è stato nemmeno così strano che l'abbiano tradito nel Getsemani, circondato da testimoni silenziosi e longevi... (otto ulivi sopravvivono tutt'ora nel Getsemani e sono, secondo la tradizione, i testimoni della passione di Cristo)...

domenica 3 aprile 2011

Il Diario del Tempo Perduto

...bisognerebbe tenere un quaderno destinato a registrare tutte le persone che passano, come meteore, inspiegabili, nelle nostre vite...
quante persone ci sfiorano, con le loro vite, i loro sogni, problemi, speranze... a quante persone diamo il nome di amici e poi una mattina ci svegliamo e ci accorgiamo che erano semplici conoscenti, meteore nel nostro cielo, appunto...
e allora perchè non fermarle nel tempo? perchè non segnare i loro nomi, il periodo in cui le abbiamo incontrate, il percorso che abbiamo fatto assieme, come eravamo noi, come vivevamo in quel dato momento di tempo e cosa ci aspettavamo dalla vita e anche come erano loro, come li abbiamo incontrati, perchè ci siamo soffermati, cosa ci davano, cosa avevamo in comune... e anche come ci siamo relazionati a loro, cosa noi davamo a loro, cosa ci aspettavamo e come e perchè - se un perchè si riesce a trovare - poi ci si è persi per strada...
una specie di diario del tempo perduto, un modo per fermare nel tempo un periodo e per ricordarsi di noi, come siamo divenuti anche grazie all'apporto del prossimo...

venerdì 1 aprile 2011

l'imprevedibile fumo del verde

... pulizia in giardino oggi... potatura della siepe, che ormai cresceva disordinata e informe... e poi tutto quello che è stato tagliato è stato bruciato...
ciò  che non si è ancora seccato, il cosiddetto 'verde', brucia con un fumo denso e pesante, bianchissimo, che si alza in nuvole spesse dalle forme strane, volute alte e corpose che cambiano forma in un attimo... uno spettacolo...

... e mentre il vento cambiava direzione, spingendomi il fumo negli occhi e nel naso, facendomi lacrimare e tossire, pensavo... e noi, come cambiamo forma?
quale volute fantasiose facciamo ogni giorno? quali forme inaspettate assumiamo all'improvviso lasciando perplesse le persone che camminano con noi?
quante volte siamo rami secchi, pronti ad essere bruciati per produrre calore e scaldare il prossimo e quante invece siamo ramaglie verdi che bruciano per essere eliminate, che forniscono uno spettacolo affascinante privo tuttavia di alcuna utilità per chichessia?