martedì 18 dicembre 2012

L'anima va conservata, non va venduta o barattata...

...quando mi dicono 'potresti essere realizzata professionalmente, se/invece di...' mi fanno pensare.
Mi viene sempre da rispondere che se avessimo il coraggio di smettere di legare le nostre soddisfazioni unicamente alla vita professionale, alla carriera, alla nostra posizione sociale, FORSE vivremmo meglio.
Il lavoro serve, è innegabile, e servono pure i soldi. Ma per vivere, non per dare un significato alla nostra vita.
Io posso dire che non sono soddisfatta professionalmente, ma non mi sento una fallita per non aver fatto carriera o per non aver seguito un determinato percorso. Non sento che la mia vita è priva di significato perchè non posso permettermi viaggi o vestiti costosi.
Ho una vita che mi sono scelta in base a ciò che soddisfaceva me e la mia anima.
Se avessi dovuto fare compromessi tra me e la mia anima pur di avere una carriera, sarei stata un'asina. Avrei tradito me e la mia anima. E fare compromessi con le proprie anime equivale a venderle. E a soffire atrocemente. In nome di cosa? Di ciò che il prossimo bela che sia meglio per me?
Non sono soddisfatta professionalmente, no, ma la mia anima è cresciuta in questi anni. Ha vissuto e sofferto e visto e conosciuto e imparato e ha volato quando era il tempo di farlo e si è rintanata sulle sue ceneri quando ho sbagliato e preso le mie batoste e ho guardato in faccia i miei fallimenti.
E mentre aspetto uno sbocco professionale decente che certamente arriverà quando sarà il momento giusto, e sono certa che arriverà, com'è certo chi ha fede e fiducia nelle cose, non sono ancora abbattuta dalla vita e imbruttita e incattivita com'è chi fa compromessi pesanti con le proprie anime, con le proprie scelte...

venerdì 16 novembre 2012

Emozioni d'Autunno

...sabato mattina che si srotola lento: una tazza di caffè, la legna che scoppietta nella stufa panciuta, i gatti che sonnecchiano sul divano, il freddo, fuori, che è arrivato, all'improvviso...
Quest'anno l'autunno è proprio come piace a me, lento, lungo, emozionante, con una profusione di colori...

...proprio qualche giorno fa, osservando le foglie delle viti, degli alberi, valutavo stupita quanti colori crea la Natura, quante sfumature di giallo, di rosso, di verde più o meno intense, impossibili da ricreare...
...il giardino si spoglia lentamente ed è ricoperto da veri e propri tappeti di foglie...mi verrebbe quasi quasi la voglia di raggrupparle in mucchi e buttarmici sopra...o dentro... ma poi penso che in realtà non sono più proprio proprio così atletica, cosa vado mai a pensarmi e a cercare...


...il freddo di oggi ha anche in qualche modo mitigato la malinconia che mi aveva presa qualche giorno fa, una sensazione quasi opprimente, come di qualcosa che sta per finire per sempre, un'epoca che si chiude, un periodo che non tornerà più...e credo sia uno degli effetti collaterali propri dell'autunno, complici la luce che cambia o il ritrovarsi in qualche posto da soli, immersi nel silenzio... credo che questa sia la stagione più intimista dell'intero anno, più ancora dell'inverno, dove comunque ci si organizza, anche inconsciamente, per ciò che verrà... l'autunno piace a pochi, credo proprio perchè in qualche modo ti porta a guardarti dentro, a tirare somme ...


...però il freddo stamattina ha spazzato via tutto.. per cui mi dedicherò a cose molto semplici e quotidiane, quelle che preferisco, come spargere semi per gli uccellini in giardino, a cogliere l'insalata prima che il gelo la rovini, a raccogliere insomma le giande per l'inverno e ad osservare le piccole meraviglie che ci vengono offerte....



martedì 13 novembre 2012

Sondaggio

..ah, ho aggiunto un sondaggio oggi...
 
scorrete la barra laterale...

lunedì 12 novembre 2012

Tu sai che io so che tu sai

La Sibilla avrà mai sofferto di 'blocchi della profezia'? Ovvero lunghi periodi nei quali non riusciva a predirre niente, lunghi periodi nei quali non le riusciva di comunicare con il dio ?
 
...perchè io soffro di blocchi nell'anima ciclicamente, nei quali non riesco a sentire (o forse mi rifiuto di farlo) e, di conseguenza trascuro il mio blog.... tuttavia non sono ancora rimbambita, ritengo di possedere ancora una certa dose di controllo su tutte le mie facoltà fisiche e mentali e sono certa di disporre di un'ottima memoria, soprattutto per le cose che mi riguardano e che mi interessano... perciò ieri, quando ho cercato di accedere al blog e mi è comparsa questa scritta che diceva 'la password è stata modificata 32 giorni fa' ... beh, come si suol dire, sono caduta dal pero.
 
Un bel tonfo da pera matura non raccolta in tempo con conseguente atterraggio sulle terga.
Sarà stato un disguido?
Sarà stato un caso?
Avrò forse modificato la mia password senza rendermene conto, forse posseduta da Apollo, in un tentativo di vaticinare la fine del mondo?
 
Non lo so... e lo trovo inquietante questa cosa... misteri della tecnologia...


lunedì 8 ottobre 2012

Le Cose

...sono davvero utili le cose delle quali amiamo circondarci?
...e quando accade che il semplice amore per avere attorno cose belle si trasforma in qualcosa di compulsivo e malato?
...anche in questo caso, come in molti altri ambiti della vita, non c'è probabilmente un unico punto di vista e, a meno che uno non abbia più lo spazio per muoversi in casa (come si vede in certe terrificanti trasmissioni televisive ogni tanto), ognuno avrà un suo metro di giudizio e un proprio livello di riempimento di casa, oltre il quale ritiene il proprio ambiente saturo.
...il mio punto di vista in materia varia un po' a seconda dei periodi, ma in linea di massima mi piace avere attorno un numero discreto di cose belle, quel tanto che parli di me o che dia qualche informazione in più sul mio modo di essere e sentire e la cui bellezza mi consoli nei momenti no che capitano a volte...e basta... in questo momento penso che non si dovrebbero avere più cose di quante si riescono a gestire, a tenere in ordine, ad usare, ad amare...
...se ho un oggetto, per quanto bello, che resta chiuso da qualche parte o inutilizzato, perde di significato, perde di valore, perde la sua storia, perde il legame con noi e si perde nei mille percorsi della memoria, finchè scompare...
...ho degli oggetti che appartengono ad una vita passata, quando ero un'altra persona e avevo altre idee e sentivo in maniera diversa... per anni li ho tenuti rinchiusi perchè allora avevano un significato, ma ieri, mentre facevo ordine per l'ennesima volta, mi sono chiesta, per la prima volta a livello conscio, se non fosse ora di liberare finalmente me e loro dalle nostre reciproche catene. Se non li sento più, se non mi appartengono più, perchè tenerli con me? Meglio lasciarli andare a chi ne farà un uso diverso, li romperà magari, ma almeno li userà, li farà brillare di vita di nuovo e nuova energia rientrerà in circolo, e si apriranno nuovi spazi, soprattutto fisici...
...in fin dei conti, i percorsi sono mentali e un domani non porteremo nulla con noi di materiale e io non sono così sicura di volere lasciare dietro di me, a ricordo di me, una scia di oggetti che andranno perduti, venduti o distrutti... vorrei lasciare ricordi di me, dele mie parole, delle azioni,anche di quelle sbagliate, ma che rappresentino quella che ero io, non quello che mi circondava che, probabilmente, sarà muto, o darà un'immagine distorta di me...

venerdì 17 agosto 2012

Grrrrrrrrrrrridare.

...come sempre, la stagione corrente è agli sgoccioli e io sono esaurita, dal troppo caldo in estate come dal troppo freddo in inverno... forse avrebbero dovuto aggiungere qualche stagione intermedia, qualche soglia, un confine, tanto per rendere meno pressante e invadente la durata di questi periodi temporali artificiosamente definiti...

...riflettevo, in questi lunghi giorni molto attivi dal punto di vista pratico, ma anche molto silenziosi, sull'utilità del gridarsi addosso o in faccia tutto quello che si pensa... e anche sulla veridicità di tale affermazione...
...premetto che a me non piace gridare, e chi mi segue da un po' probabilmente già lo sospettava; penso che i punti di vista siano sostanzialmente due (e questo mi riporta alla mente una cosa che mi ripeteva ): o le persone, pur non condividendo il tuo punto di vista, ti capiscono e quindi non c'è bisogno di gridare; oppure non lo condividono E non ti capiscono. E non c'è bisogno di gridare.

Tra l'altro, avevo questa strana idea, molto ingenua se volete, che chi sta sempre a berciare o ad abbaiare per esprimere i propri punti di vista allora vuol dire che dice sempre tutto quello che sente, invece di reprimerlo... ma mi sono ricreduta.
Mi sono resa conto che, a prescindere dal modo che scegliamo di esprimerci, ci sono molte cose che la maggior parte di noi non esprime mai ad alta voce...

martedì 26 giugno 2012

La Famiglia Bradford

...chi ha più o meno la mia età si ricorderà certamente della Famiglia Bradford, e chi si ricorderà della famiglia Bradford saprà più o meno quanti anni ho...


Tom Bradford e i suoi otto figli otto e la loro vita quotidiana. Normale vita quotidiana che vivono normalmente milioni di persone: sogni, aspirazioni, lutti, matrimoni, errori, umorismo, lacrime, scelte che fanno crescere e pensare. Qualche canale del digitale terrestre sta ridando le puntate (certo, le trasmette in un orario martirizzante del mattino) e me le sto guardando tutte!
Perchè?
Perchè penso che noi di quella generazione siamo stati fortunati, non abbiamo mai dovuto combattere contro vampiri e demoni come i giovani di questa generazione (che se non incontrano un vampiro non possono dirsi realizzati e maturi) e le infinite violenze le abbiamo sentite solo ai telegiornali e abbiamo cercato di evitarle e forse non ci abbiamo mai pensato, così come non abbiamo mai pensato alle malattie e a tutto il dolore che causano finchè non le abbiamo incontrate sulla nostra strada e sappiamo che il dolore e la sofferenza meritano soccorso e pazienza e silenzio e rispetto.
E per questo motivo abborrisco, dal profondo della mia anima di Sibilla, tutti questi telefilm dove si vede solo gente che soffre e che muore. Dov'è il senso? Qual è il senso di guardare questi telefilm? Non bastano i telegiornali? Cos'ha la gente che è attratta da questi telefilm? Cosa ci trova? Cosa ci trova a vedere uno che sta morendo di cancro immerso in tutte le miserie di un corpo che la malattia si mangia? c'è forse l'aspetto catartico che 'se capita agli altri non capita a me'...?
Non lo so.
So solo che a me mettono l'angoscia. Questo mondo sbilanciato mi mette l'angoscia, qualcosa che mi prende l'anima e che mi fa piangere disperata, a volte e a volte mi fa arrabbiare e penso che la televisione sarebbe da vietare. Da bandire con editti statali.
Vi ricordate? Nello stesso periodo trasmettevano anche Spazio 1999... e tutti a pensare a come sarebbe stato, se davvero ci saremmo trovati tutti a vivere su navicelle spaziali alla conquista di nuovi mondi... ma nessuno davvero si sarebbe sognato che la vita sarebbe stata molto più triste, disorientata, omologata ...
Mi si potrebbe tacciare di essere reazionaria, ma non è così. Sono solo una che propende per il ritorno ad un modo di sentire e vedere più reale, più pulito, più profondo.
E anche per il ritorno di telefilm come Alla Conquista del West e La Casa nella Prateria...


lunedì 25 giugno 2012

H2O

...leggo, con una certa frequenza, citazioni piuttosto scontate sulla vita, sull'amore... ma neanche, 'citazione' è già una parola importante, con un suo peso specifico, una parola che fa pensare che ci sia una riflessione di un certo tipo dietro... piuttosto, leggo frasi fatte sulla vita, sull'amore, cose semplicitropposempliciquasielementari, che annullano in un certo senso il mistero e la profondità che la vita porta con sè... ebbene, stasera mi ritrovo a proporre una frase fatta, ahimè, quasi un annullamento della mia natura sibillina, ma purtroppo ragionata e motivata da avvenimenti presenti, eccola qui: ci si accorge dell'importanza delle cose nel momento in cui non le si ha più.

Pausa.
Di riflessione.

Di cosa sto parlando?

Dell'acqua.

Acqua scrosciante, acqua corrente. Doccia. Acqua per lavare i piatti e i panni. Acqua per il ghiaccio da mettere nelle bibite. Acqua per cucinare e per lavare le verdure. Acqua, semplicemente da bere.

Vi è forse venuta sete?

Ebbene, alzatevi e andate al lavello, aprite il rubinetto e fate scorrere l'acqua un po' per averla fresca e riempitevi il bicchiere.
Bevete. Con calma... Aaahhhh...

... è venuta sete pure a me, aspettate un attimo, mi alzo, vado al lavello, apro il rubinetto e... ed esce il nulla. Niente. Ne esce il silenzio, nemmeno un gorgoglio per dire che l'acqua è da qualche parte e sta per arrivare...

La contrada ha sete in questi giorni. Sabato e domenica senza acqua, provate ad immaginare... Il caldo, e non potersi fare una doccia. La sera lavarsi come si riesce, a pezzi piccoli piccoli, riempire qualche bottiglia il pomeriggio sognando la doccia che ti porta via il caldo della giornata sapendo che non te la farai, perchè ti addormenterai certamente prima con tutta la giornata ancora addosso...
Non sono ben chiare le cause di questo disagio, qualcuno parla di guasti, qualcuno parla di giornate avverse, ma la drammatica verità è che l'acqua manca.
Non c'è, i serbatoi sono vuoti... e quindi bisogna aspettare, con pazienza e riflettere su questo bene che diamo troppo per scontato e del quale abusiamo (e anche questa è una frase fatta, ma quando lo provi sulla tua pelle ci ragioni sopra in maniera diversa...)...e forse pensate che qualcuno vi avvisi che a partire da una certa ora del pomeriggio fino ad un'ora imprecisata della notte sarete senza acqua? Certo che no. Ad una certa ora del pomeriggio voi andrete ad aprire i rubinetti e ne uscirà il silenzio. E continuerete ad aprire i vostri rubinetti con un'ansia che crescerà in maniera direttamente proporzionale al silenzio che ne uscirà. E nessuno vi spiegherà cosa succede o perchè, non importa quanti numeri di telefono chiamate.

E alla fine fine ognuno sviluppa una propria tecnica di sopravivenza durante l'assenza... mentre aspetto la mia mente si perde in piscine, fontane, giardini che nascondono piccole vasche e giochi d'acqua, rane, ninfee, pesci che nuotano, piogge scroscianti, cascate, onde...e durante il giorno faccio scorta di bottiglie...
 ...penso sia la vena masochista insita nelle assenze forzate...

...a proposito, avete controllato se avete l'acqua? ...

lunedì 11 giugno 2012

Naturalia

" Poi il Signore Iddio piantò un giardino in Eden, ad oriente, e quivi pose l'uomo, che aveva formato; e il Signore Iddio fece germogliare dal suolo ogni specie di alberi piacevoli d'aspetto e buoni da mangiare. " Genesi 2, 9

...la contrada si prepara all'estate e ai suoi raccolti... proprio dietro casa si stende un campo di grano che tra non molto sarà colto... si stende folto e biondo, come le chiome delle principesse delle favole...


...ti chini appena e vedi le spighe, ricche di chicchi che maturano fitti fitti, uno stretto accanto all'altro ...


... e hai appena il tempo di pensare che è da lì che arriverà il pane che mangi ogni giorno che già un altro tesoro cattura la tua attenzione...


...un tesoro che si arrampica attorcigliandosi su un sostegno e ti meravigli ancora una volta della perfezione insita nella Natura e sorridi ricordando il cartone animato di Topolino e del Fagiolo Magico e subito dopo immagini le dense e profumate zuppe che gusterai tra qualche tempo e poi ti sposti di qualche passo e ti stupisci ancora...


...per un fiore...


... per i piccoli frutti che già si stanno formando...


...e per quelli già formati e colti che aspettano solo di essere grigliati e mangiati... e con la mente piena di sapori e colori e immagini continui a camminare...


...e ti imbatti in foglie enormi e cominci a chiederti dove ti trovi, se nell'orto di casa tua o nel paese delle meraviglie...


...ed ogni fiore è preludio di altre meraviglie, come il fiore della melanzana...


...o quello della pianta della patata, delicato e leggero...


...e poi trovi le amarene, ti ritrovi al bordo dell'orto, ritorni in te stesso, ti volti e sei ancora avvolto dai tuoi pensieri, dalle immagini, dagli odori, dalla luce e ringrazi per tutti questi doni e sai che nessun palazzo, nessun ufficio, nessun negozio o distesa di cemento modaiolo sarebbero paragonabili a questo viaggio nell'essenza della vita...

mercoledì 2 maggio 2012

Orrori quotidiani

...ci sono serate in cui mi prende l'angoscia... solo ascoltando i programmi della tv, nemmeno guardandoli, perchè spesso non si possono guardare, più che dire che la visione è sconsigliata a chichessia, dovrebbero specificare che la visione è raccappricciante...
...rifletto, e rifletterete anche voi, che i programmi iniziano dal mattino con svariate serie televisive che propongono come tema l'omicidio. Gente uccisa in tutti i modi possibili e immaginabili, e anche inimmaginabili... gente uccisa con dovizia di particolari, sui delitti, sulle perversioni mentali di chi le compie...
...a volte mi manca l'aria, devo andare via, mi chiedo spesso nelle mani di chi è il mondo e cosa spinge la gente non solo a ideare certe serie, ma anche a pensarle e scriverle e poi a trasmetterle e a guardarle... perchè se ne fanno tante, vuol anche dire che c'è tanta gente che le guarda...

...qualcuno si ricorda di Doris Day?
Rai Tre trasmette questi vecchi film il sabato (o la domenica mattina)... film leggeri, famiglie sorridenti e stucchevoli forse come le pubblicità vintage di quegli anni, abiti vaporosi, pizzi, tante canzoni, gonne a ruota, sospiri, sorrisi, donne che uscivano di casa con i guanti a cercare le stoffe per le tende di casa invece del veleno per sterminare la famiglia... ma allora si era negli anni '50, in pieno boom economico, la gente era stufa degli orrori della guerra che era appena finita, nessuno aveva voglia di andare al cinema e vedere altri orrori, c'era voglia di speranza e di rinascita... quanto mi mancano quei film, ci sono cresciuta insieme, li conoscevo tutti e guardavo a quelle attrici (che oggi sarebbero messe tutte a dieta perchè sicuramente considerate obese) sognando...

...cerchiamo deliberatamente l'orrore, in questi anni, non siamo più capaci di vedere il bello in ciò che ci circonda e questo è un peccato, uno spreco, un insulto ...

domenica 29 aprile 2012

Il Lato Oscuro della Forza o la Seduzione del Giusto

... ce ne sono tanti con il vestito giusto, abbinato alla giusta scarpa e alla borsa giusta. La marca giusta, il capello giusto, l'auto giusta, i locali giusti, gli occhiali giusti, le cerimonie giuste, i mobili giusti, le case adeguate ai gusti giusti, i fiori giusti nei posti giusti. I cibi giusti e i modi per cucinarli sempre giusti e inappuntabili. I film giusti e i libri giusti, semmai qualcuno un libro lo apre...
E' tutto giusto, dalla piega del pantalone alla scelta dell'assorbente.
Ma hanno anime aride come il vento d'estate, quello che porta con sè l'arsura che brucia tutto quella su cui si posa.
Hanno pensieri come il brecciolino che si getta nei giardini: sassolini tutti uguali, indistinguibili.
Hanno lo spirito atrofizzato e contorcono il viso in una smorfia quando parli loro di tutto ciò che nutre l'anima...

Trovo sempre più quest'epoca piena di seduzione, sparsa a grandi mani e troppo spesso raccolta perchè sembra molto più preziosa di quanto in realtà non sia... le seduzioni affascinano e poi si vuotano di ogni contenuto e ti lasciano comunque assetato sul greto di un fiume in cerca di nuove seduzioni più complesse. E lasciano sempre un conto da pagare, spesso troppo caro.
Quando penso a queste cose mi viene sempre in mente 'Guerre Stellari', il primo della serie, quello degi anni '70 (che ho sempre ritenuto un film molto 'illuminato' sulle tematiche spirituali), dove si parlava del lato oscuro della forza, che attirava, e portava alla perdizione, molti Cavalieri Jedi... Il lato oscuro della forza, persino l'espressione  è intrigante, sembra che prometta l'universo intero... eppure nessuno ti spiega mai cosa devi pagare per avere quel tipo di universo e quanto potere (potere sì!) e potenza c'è invece nel lato luminoso della forza, delle cose, della vita... lato che forse è meno diretto, più pacato e lento, meno appariscente, meno 'fuoco d'artificio' e più 'duro lavoro', ma è anche più appagante, ti riempie l'animo di pace e di calma e di forza, ti mette alla prova e ti forgia...

...non ho gli occhiali giusti e nemmeno i vestiti giusti, ma la mia pianta sul terrazzo è un tappeto di fiori e questo mi fa vibrare l'anima e mi fa sentire speciale.
Chiunque pensi che non so abbinare le scarpe alla borsa, non è il benvenuto nella mia antica dimora.




lunedì 23 aprile 2012

...come l'acqua per il seme...

...a volte bisogna proprio staccare le spine e allontanarsi da quello che ci toglie l'aria... e se proprio non è possibile staccare radicalmente, magari concedendosi un viaggio, basta solo fare qualche piccola cosa, visitare qualche posto, magari quella chiesa nella propria città che non si era mai riusciti a visitare o quel giardino poco lontano da casa, partendo con lo spirito del viaggiatore che arriva in un posto e lo vede con occhi nuovi...

...tanto per dire che ho dovuto staccare, per qualche tempo... non riuscivo non dico a scrivere, ma nemmeno più a pensare... c'è tanta gente talmente insoddisfatta della propria vita e talmente anestetizzata dalla propria insoddisfazione che riesce solo a ricoprirti di una cortina di nebbia fitta fitta...

...nel frattempo la contrada si è rivestita di un manto verde, soffice, il grano cresce silenzioso nei campi ed è verde e ricco e si muove come un'onda quando il vento lo accarezza... ieri ho passato la domenica a riempire di fiori la terrazza. A riempire vasi di terra e a seminare, a piantare i semi dei piselli odorosi che dovrebbero ricoprirmi la terrazza e che aspetto con ansia che germoglino... a respirare, di nuovo, dopo tanto tempo... Ho passato il pomeriggio a sentirmi viva di nuovo, a sentire l'anima che germogliava in piccoli steli verdi, mettendo radici, sentendo la luce addosso.... nonostante tutti i problemi di questo momento particolarmente difficile che credo stiamo vivendo sulla pelle un po' tutti, e sull'anima che si fa pesante e spessa e triste e priva di speranza...

...eppure per me questo è un momento di grande speranza, dopo tanto tempo che questa parola era rimasta appunto solo una parola, è stato un momento di grandi scoperte, di una specie di rivoluzione spirituale, e quando lo spirito sussulta, in qualche modo, anche la speranza riceve nutrimento, come l'acqua che dà vita al seme...

mercoledì 7 marzo 2012

Speranza che va, speranza che viene....

...ci sono periodi della vita che prosciugano l'anima e ti lasciano senza parole.
Ci vuole una buona dose di coraggio e di resistenza per sopravvivere in questo mondo brutto, triste, senza energie, superficiale, che si ostina a guardare e a considerare solo l'apparenza più inutile e vuota. Un mondo annoiato, stanco e senza prospettive.
Non so se sono più arrabbiata o prosciugata o cosa.
E ci vuole anche una buona dose di fiducia a pensare che non sia proprio tutto così.
A mantenere viva la speranza che ci sono ancora tante persone che valgono, tante parole interessanti da ascoltare e sulle quali meditare. Pensieri da scoprire a fare tuoi e lasciare che ti si drappeggino sull'anima come il più bello degli abiti.
Sono stanca. Ho disperatamente bisogno di qualche fiore che mi fiorisca accanto, per alimentare la speranza...


lunedì 6 febbraio 2012

Giorni di Neve

Giorni di neve.
Non ho mai visto tanta neve in vita mia, perchè io appartengo al mare e al sole e trovo che lo spettacolo della neve incuta un certo timore e un certo tipo di silenzioso rispetto.
Nevica quasi ininterrottamente da venerdì sera, fiocchi grassi e pesanti, oppure piccolissimi e vorticosi che scendevano, a momenti, quasi con rabbia, ricoprendo in fretta tetti e strade e piante e vasi e sedie e auto e scale e giardini e poi rami, ringhiere, cancelli, tettoie... disegnando irresistibili merletti di neve e di ghiaccio...
Mi sono sorpresa a guardarla e a considerarla come uno spettacolo tale da togliere il fiato, tanto bello da non sembrare nemmeno vero, ma anche con il distacco che si attribuisce a tutte quelle cose e/o persone che sentiamo profondamente diverse dalla nostra natura.
E la neve davvero non mi appartiene, il freddo mi paralizza, mi entra nelle ossa e faccio fatica a scaldarmi di nuovo e mi sento disumanamente piccola quando mi infilo gli stivali di gomma e mi avventuro fuori dal mio nido caldo per andare a fotografare gli ulivi dietro casa e affondo fino al ginocchio in quella massa soffice e arranco immersa nel mio silenzio, carico di pensieri...

Il panorama, però, giustifica la fatica fatta, giudicate voi...
Ulivi a perdita d'occhio immersi nella neve, quasi incredibile; penso che la Natura, se si affronta la fatica di osservarla, regali incessanti meraviglie a noi e credo anche che il freddo, molto più facilmente rispetto al caldo, tenda a portare l'uomo a considerarsi un essere tutto sommato precario e nemmeno così tecnologico come pensa di essere... Basta una nevicata copiosa per far saltare la luce e la possibilità di scaldarsi come si deve e ci si ritrova catapultati in un passato più o meno recente dal quale si pensava di essersi allontanati e che certamente non siamo più in grado di gestire perchè, come diceva oggi un giornalista, chi ha un caminetto in casa se la passerà meglio e mi chiedo: quanti hanno ormai un caminetto in casa? ...

Mentre scrivo, sento il vento che soffia impetuoso e che so essere gelido e non riesco a vedere se nevica perchè la luce dei lampioni è saltata e dovrò aspettare domani mattina per valutare se potrò uscire da casa, se per caso la neve dei giorni scorsi è gelata trasformando le vie, le salite e le discese in scivoli di cemento... e mi chiedo se le mie povere piante, se i bulbi piantati sopravviveranno al gelo e se la mia anima di Sibilla sopravviverà ai rigori di questo lungo inverno ...