...se fosse ancora viva la nonna, questa sera le chiederei, nonna, cosa facevi quando avevi voglia di raggomitolarti nelle braccia del nonno, ma lui era troppo stanco dal lavoro, dalla giornata, dai pensieri... quando anche tu, dopo una giornata di lavoro, di figli, di panni da lavare e stirare e riporre, dopo la cucina e i piatti lavati avevi ancora voglia di parlare, di infrattarti sotto le coperte, anche solo a coccolarsi...?
...la mia nonna, certamente, avrebbe riso e mi avrebbe detto con la sua cadenza veneta, velata di imbarazzo, che di quelle cose loro non parlavano mai... che si stava zitte, pazienti...
...e allora, rifletto, in questi anni, dove ci sono mille regole per l'amore, per farlo funzionare, i segni per accorgersi se va bene, se va male, la terapia di coppia, i test, le coppie aperte, i manuali d'amore, di sesso, le mille e una posizioni per farlo felice, la lingerie, il burlesque... perchè nessuno ti parla della pazienza dell'amore? del silenzio dell'amore? dell'accettazione, in amore?
...perchè nessuno ti dice mai che in una coppia dove c'è l'amore, c'è sempre uno che rallenta e adegua il proprio ritmo su quello dell'altro e aspetta? perchè i manuali moderni direbbero che non è giusto, le pari opportunità, par condicio anche in casa, a letto, al lavoro, parlare, esprimersi, raccontarsi, bla bla bla...
...eppure, quando ami qualcuno al punto da sapere che se te ne andassi la tua vita resterebbe monca, quando hai provato a parlare e ti sei accorta che non arrivi da nessuna parte, allora rallenti e aspetti... anche se fa male, anche se in un certo senso ti senti a metà, ti guardi e non ti riconosci perchè le carezze ti danno una luce diversa agli occhi, perchè il fare l'amore ti modella il corpo in curve morbide e ti senti più piena, più stabile, più equilibrata, perchè se non racconti la tua giornata è come se fosse andata perduta...
...così, come un cerchio, c'è un'accettazione dell'assenza, che è silenziosa, paziente... chissà, forse non è giusto, non lo so, ma l'amore, che è molte cose, a momenti non è nemmeno giusto...