mercoledì 23 febbraio 2011

...mentre i bulbi sonnecchiano tentando timidamente di sbocciare, siamo ripiombati in un gelo invernale... il cielo è grigio, senza spiragli di sole e le prime viole sfidano il vento del Nord che soffia inclemente oggi...
chiusa in casa al calduccio con una tazza di té, ho dovuto affrontare un'altra volta, faticosamente, le foto del passato della mia Entità misteriosa... e mi dico, va bene, fa parte del gioco... sospiro, respiro e ... porto paZienza...
l'Entità misteriosa... è una presenza molto bella, molto sensuale, molto antica, molto complicata... qualcosa che non si riesce a spiegare facilmente, che parla poco di sè e del suo passato, delle strade che l'hanno portata ad essere quella che è oggi...
e, guardando le foto, dall'infanzia ai primi amori (sudando) e ritorno, passando per tanti altri momenti, pensavo a come si cambia, come cambia la nostra forma, il nostro corpo, il modo di essere e apparire e a quanto sia più facile vederlo nelle foto, degli altri o nostre, mentre giorno per giorno non ci faciamo mai caso... oggi il nostro volto appare come quello di ieri e di domani, ma, specchiandoci, non facciamo mai in tempo a far un paragone con quelli che eravamo vent'anni fa o anche solo dieci... più magri, più giovani, più ingenui, più fanciulli, più incantati o spaesati, sorpresi a volte...e mi sono venuti in mente un film e un libro, L'Attimo Fuggente, quando tutti insieme guardavano le foto dei vecchi alunni e Robin Williams diceva: erano come voi, pieni di speranze, di ormoni... invincibili...
e il Ritratto di Dorian Gray, all'idea che il ritratto invecchiava prendendosi tutti i segni dei vizi, dello scorrere del tempo di Dorian mentre lui restava mostruosamente giovane e perfetto...

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